Pino Giacopelli / 2 continuazione


Più che indugiare sul significato, di per se eloquente di queste opere con le quali il nostro modello di sviluppo
si
confronta con le emblematiche prescrizioni di «austerità» (ciò che serve a rendere la sua opera à la page), la validità di questi disegni si affida alla loro intrinseca qualità: alla raffinata indulgenza disegnativa, allo spiritato fluire della linea, alle fitte tramature, con cui Mammina riesce a ricostruire il dato visibile con un'attenzione da miniaturista, senza che
al confronto della verifica ottica si riscontri alcuna smagliatura.
Il giovane artista ci confida che le sollecitazioni alla sua ricerca peculiare gli sono giunte da circostanze fortuite; ma su di esse egli kostra di avere meditato intensamente, ed il risultato – nonostante tutte le motivazioni siano decantate
da un rigore geometrico disposto a tutte le flessibilità illusorie in uno scambio attivante di relazioni visuali – è tale
da mettere sempre in azione anche e soprattutto la psicologia percettiva di chi osserva.
Ci è parso che, a monte di questa sua meditata ricognizione sugli eventi della esperienza quotidiana, Sergio Mammina rimanga intimamente coerente con la sua scelta grafica che, insieme alla sua acutezza inventiva, resta sempre protagonista irrevocabile del suo operare.